Il terzo piano dell'immobile, un sottotetto, era stato di fatto adibito abusivamente ad albergo senza l'autorizzazione comunale all'attività ricettiva che è relativa solamente al secondo piano dello stabile. Su quel piano erano state realizzate altre 7 camere adibite per l'ospitalità dei clienti, complete di bagno e arredate con letto, armadio, scaffali e persino con frigorifero. Al momento del controllo erano presenti 5 avventori, tra i quali due cittadine bulgare e una della Costa d'Avorio che, sentite dagli agenti, confermavano di aver pernottato in più di un'occasione presso la stessa struttura, nelle stesse camere e di aver ricevuto regolare fattura dallo stesso ottantenne. Accertate le violazioni, il titolare veniva immediatamente denunciato dalla polizia per violazione dell'art. 109 del TULPS e sanzionato in via amministrativa per l'esercizio dell'attività abusiva ai sensi dell'art. 86 del TULPS e per la mancanza del certificato di agibilità dei locali per un ammontare di circa 1000 euro. Il Dipartimento Prevenzione della USL, rilevata l'assenza del certificato di prevenzione incendi, del titolo autorizzativo, del titolo di agibilità e dei requisiti igienico – sanitari investiva il Comune di Assisi per i consequenziali provvedimenti di propria competenza. L'Amministrazione Comunale ordinava quindi al titolare dell'attività esercitata senza titolo abilitativo di cessazione immediata dell'attività ricettiva. fonte com