Il rapporto infatti, mette in luce convergenze e divergenze tra Umbria, Toscana e Marche e fornisce elementi utili sui punti di forza della nostra regione come il grande patrimonio artistico, l'elevata qualità della vita, nonché la tenuta sociale". "L'Agenzia Umbria Ricerche - ha evidenziato la presidente dell' dell'Assemblea legislativa della Regine Umbria, Donatela Porzi - nell'interessante Rapporto ci offre un contributo di dati, analisi e valutazioni a supporto di un tema ormai da qualche tempo nell'agenda e nella discussione pubblica delle istituzioni e delle forze politiche nazionali e regionali e che, sicuramente, occuperà un rilievo sempre maggiore nel corso della legislatura. Quella della ridefinizione del ruolo, delle funzioni e degli assetti territoriali delle Regioni è ormai una questione che, posta da tempo da Centri studi e dalla comunità di esperti ed analisti di tematiche istituzionali, si è trasferita ormai nel confronto politico-istituzionale dell'Umbria e delle regioni contermini di Toscana e Marche. Nello scorso anno questo confronto ha fatto un rilevante passo in avanti grazie alle iniziative dei presidenti degli Esecutivi e delle Assemblee legislative di Umbria, Marche e Toscana che hanno portato alla firma di un protocollo d'intesa e all'avvio di un 'patto di consultazione'."Con la riapertura del dibattito politico-istituzionale su possibili riconfigurazioni degli assetti amministrativi – ha detto l'assessore Antonio Bartolini - bisogna spostare l'attenzione da una visione verticale a una visione centrale. Ricominciare a ragionare sull'Italia mediana alla luce delle analisi puntuali contenute nel rapporto, consente di affrontare con maggiore consapevolezza le complesse questioni della gestione ottimale dei territori e dei servizi per il cittadino e per il mondo produttivo. Lo studio – ha proseguito l'assessore – fornisce indicazioni interessanti su vari fronti, alcuni inediti come quello del senso di appartenenza che fa sentire la maggior parte degli abitanti 'umbri', ancor prima che cittadini della propria città. Ciò vale anche per i visitatori che dichiarano di venire in Umbria per visitare la regione nel suo complesso a testimonianza che, anche grazie alle politiche regionali, si è riusciti a creare un brand. Il rapporto – ha concluso Bartolini - mette in evidenza consistenti similarità tra le tre Regioni ed è proprio su questi tratti identitari che occorre lavorare per avviare un percorso comune". Concludendo, dallo studio emerge che dal punto di vista delle gravitazioni interregionali, l'Umbria partecipa in alcuni sistemi locali multi-regionali: le sue aree di confine ad ovest subiscono un'attrazione verso la Toscana (la quale, dal canto suo, registra flussi di interscambio cospicui anche con Emilia-Romagna e Liguria) mentre a sud dialogano con il Lazio, ma ad est non mostrano relazioni degne di nota con le Marche (che invece interagiscono lungo la dorsale adriatica con Emilia-Romagna e Abruzzo). La recente apertura dell'asse di collegamento tra zone interne e costa adriatica favorirà a modificare gli assetti di gravitazione umbro-marchigiani, storicamente scoraggiati dalla barriera appenninica. fonte com