(CIS) - Perugia gen. - Nel 1997 dopo 2 mesi (dal terremoto Umbria e Marche) le aree container erano pronte (all'epoca si utilizzavano i moduli, dotati di servizi igienici autonomi: negli anni successivi cominciò l'utilizzo delle "casette in legno"). Nel 2016/17 dopo quasi 5 mesi (come segnalato da alcuni sindaci del Centro Italia, viste le condizioni meteorologiche) ancora la soluzione "appare incerta". Lo ha detto Claudio Ricci consigliere regionale di opposizione che spiega pero' che "su questo tema occorre essere propositivi e quindi si sollecita la massima velocità ponendo un tema fondante: i moduli provvisori (SAE Soluzioni Abitative in Emergenza) non sembrano ottimali in quanto la zona notte è piccola (15 metri quadrati per 3 persone) e i servizi igienici sono "comuni" (insieme ad altre aree accessorie). Si sarebbe dovuto, sin da subito, puntare sulle unità abitative in legno (foto, alcuni esempi) e materiali prefabbricati di maggiore qualità (oggi presenti sul mercato e a basso costo). A questo punto - ha concluso nella sua nota alla stampa - credo che, visto l'inverno già insistente, è bene continuare a sollecitare la "autonoma sistemazione" (case in affitto) o la permanenza in strutture ricettive sino a quando non saranno pronte le "casette migliori" di cui si parla in questi giorni (pronte a primavera). fonte com