City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Mercoledì 16 Novembre 2016 13:07

Violazione rinnovo permessi soggiorno e norme immigrazione: GDF Prato indaga 83 persone

(CIS) - Prato, nov. - 400 militari della Gdf, hanno partecipato ad una vasta operazione di Polizia giudiziaria condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Prato, che ha portato all'arresto di 15 persone (3 in carcere e 12 agli arresti domiciliari) nonché alla notifica di 19 misure cautelari dell'obbligo di dimora ed alla denuncia di 49 persone a piede libero. In totale 83 sono le persone indagate, nei cui confronti sono state eseguite 111 perquisizioni, fra locali e domiciliari. L'indagine e' denominata "Colletti bianchi" condotta su delega degli Sostituti Procuratori della Repubblica, Dott. Antonio Sangermano e Dott. Lorenzo Gestri, su coordinamento del Procuratore Capo, dr. Giuseppe Nicolosi, nei confronti dei titolari e dipendenti di 2 studi di consulenza, lo studio Robbi (commercialista) e lo studio Rosini (ragioniere) entrambi consulenti del lavoro con sede a Prato ma anche a Verona e Mantova il primo, ed a Prato e Pistoia il secondo. Pesanti le accuse formulate nei loro confronti: associazione per delinquere, truffa aggravata all'Inps, induzione alla falsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale in atti pubblici, violazione alla normativa sul rilascio ed il rinnovo del permesso di soggiorno, oltre alle violazioni della normativa in materia di immigrazione clandestina.  segue

Dietro laute parcelle - e' detto in una nota della GDF -, anche queste non fatturate, titolari e collaboratori dei 2 studi professionali fornivano, di fatto, una "consulenza illegale", basata sulla produzione di falsa documentazione: buste paga, bilanci, assunzioni e certificati falsi, sostituzione di persona. Tutto era consentito pur di ottenere un rinnovo del permesso di soggiorno. Il comportamento più frequentemente riscontrato nel corso delle indagini è stato quello relativo alle fittizie assunzioni e alla correlata emissione delle relative false buste paga, legittimanti il requisito del sostentamento economico, necessario per il rilascio del rinnovo del permesso di soggiorno. Le assunzioni, che risultavano regolari (anche a seguito delle comunicazioni previste al Centro per l'Impiego e poi alla Questura) venivano tuttavia eseguite al solo scopo, e per il tempo necessario e sufficiente, ad emettere le buste paga in prossimità delle date di scadenza dei permessi di soggiorno, dietro pagamento di un corrispettivo da parte del "presunto dipendente". Una volta il rilascio del rinnovo del permesso di soggiorno, piuttosto che la carta di soggiorno o il ricongiungimento familiare, l'operaio cinese veniva, il più delle volte, formalmente licenziato, rimanendo comunque a lavorare, generalmente "in nero". In sostanza una indagine complessa, di polizia giudiziaria ma anche di polizia economica e finanziaria, li dove, di fatto, tutto era ammesso e tutto era possibile pur di ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno. Era infatti quest'ultimo documento il vero obiettivo degli indagati. fonte com abstract


camera
Social Forum

Facebook_suiciditwitter_iconyoutube6349214

Questo sito utilizza i cookies per migliore la tua esperienza di navigazione. I Cookies utilizzati sono limitati alle operazioni essenziali del sito. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

I accept cookies from this site.

EU Cookie Directive Module Information