(CIS) - Perugia, ott. - Sono 650/700 le persone delle zone terremotate dell'Umbria, ospitate nei centri di accoglienza dopo i gravissimi danni nei centri storici di Preci e Norcia (e frazioni) dopo che anche stamane la terra è tornata a tremare con violenza. La gente ha paura, e' sconsolata, non riesce a superare questo stillicidio di scosse, minori, ma anche forti che causano ancora crolli, come per il patrimonio artisitico monumentale, le chiese. Anche a Norcia, nella piazza del Comune, dove davanti sorge la basilica di San Benedetto, i vigili del fuoco hanno messo in sicurezza alcune parti del tetto della chiesa, che non sarebbero stabili. Anche la facciata ha necessita' di un intervento di messa in sicurezza che i tecnici dei VV.FF e soprintendenza stanno organizzando. Ma e' l'assistenza alle popolazioni la priorita', dopo la decisione di non allestire tendopoli, per il freddo che sta arrivando. A Preci in allestimento uno stazion coperto con tensostruttura per la mensa. segue
Quindi notte nelle palestre o in strutture analoghe con brandine sistemate, ma anche nei campi o nei giardini delle abitazioni, poiche' e' ormai scontato che non saranno rimontate le tende. Anche ieri durante la riunione al Cor di Norcia con Errani e i vertici della Protezione civile e i sindaci, questo e' stato deciso. Quindi possibilita' di trasferimento in strutture alberghiere o scegliendo l'autonoma sistemazione, da parenti ed amici. Ma dicevamo delle chiese quelle che hanno ricevuto "lo schiaffo" maggiore dalle scosse, comprense ovviamente le tante case lesionate piu' o meno gravemente come a Preci e nelle altre frazioni. La chiesa di San Salvatore (a Campi di Norcia) e' sventrata; si tenta di salvare cio' che e' rimasto in piedi del campanile; danni ingenti alla basilica di Sant'Eutizio (Piedivalle di Preci) dove e' caduta la facciata, poi "feriti" i campanili con controlli da parte dei tecnici della sopraintendenza, che poi redigeranno un computo preciso.
