Giovedì 20 Ottobre 2016 17:04

Proposta Lavoro Umbria: spazio ai giovani e nuove tecnologie. Nasce ARPL

(CIS) .  Perugia ott. - Istituzione dell'Agenzia regionale per il lavoro (ARPL), articolata in dipartimenti territoriali e uffici locali denominati Centri per l'impiego. Lo prevede la proposta di legge sul lavoro dell'Umbria. Altro elemento importante è la forte spinta alla digitalizzazione, con l'utilizzo delle nuove tecnologie. La proposta di legge "ha anche l'obiettivo di collegare - ha detto il vicepresidente Paparelli - la promozione di nuovi servizi e politiche ad una strategia di innovazione che opera anche nell'ambito dei diritti e delle tutele. Ci sono importanti disposizioni che riguardano il sostegno alla responsabilità sociale delle imprese, gli interventi per favorire il passaggio generazionale in azienda così come il 'brain back', il rientro dei giovani e dei talenti che possono contribuire alla ricerca e allo sviluppo regionale. Altrettanto importanti – ha proseguito – sono le misure per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e per il contrasto alla delocalizzazione produttiva, per la parità di genere e le misure per aree di crisi".  segue

Un capitolo importante e innovativo è poi quello dell'introduzione di norme "a sostegno dell'autoimpiego e della creazione d'impresa soprattutto attraverso strumenti di microcredito quali sostegni essenziali per l'aggiornamento e l'ammodernamento di norme come la legge 12/95, superando il criterio dell'età per la selezione, rivolto dunque alle persone di ogni età con un percorso prima di accompagnamento e poi di supporto finanziario all'autoimpiego ed alla creazione d'impresa". "Con questa proposta di legge, che traghetta la normativa regionale in una dimensione europea – ha detto il direttore regionale Luigi Rossetti – si riposiziona al centro delle politiche e dei servizi la persona che deve essere 'riattivata' sul mercato del lavoro, dalla presa in carico all'orientamento alla formazione fino all'occupazione, in un contesto organico in cui si realizza la necessaria connessione fra diritti e servizi, garanzie e responsabilità". "Con questa legge – ha detto il professor Romano Benini, come riporta una nota  – l'Umbria per prima si assume la sfida di attivare occupazione con un cambio di passo rispetto a quanto è stato fatto finora e creando, come spiega il titolo della legge, un sistema integrato per il mercato del lavoro, l'apprendimento permanente e la promozione dell'occupazione. I principi base sono quelli della profilazione e della ricollocazione. Si interviene con paradigmi nuovi. Siamo in una fase di ripensamento di politiche e servizi a livello nazionale, con un'inversione di tendenza avviata dallo scorso anno che, prevedendo incentivi collegati a politiche attive, ha prodotto 700mila posti di lavoro nel 2015 e 518mila quest'anno. È una sfida – ha concluso – anche per le imprese umbre, competitive se creano lavoro aggiunto". Per il segretario generale regionale della Cisl Umbria, Ulderico Sbarra – "e' stato fatto un buon lavoro, costruendo dal basso una legge che mette in campo una serie di strumenti nuovi, interessanti e condivisi che possono aiutare la ripresa del lavoro". "Una buona base di partenza – ha detto Gianluca Tribolati, segretario di Confartigianato, intervenendo a nome delle organizzazioni imprenditoriali, che ha messo in risalto alcuni degli aspetti salienti della proposta – Ora andiamo avanti". abstract fonte com

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