Progettati nel rispetto della normativa antisismica e delle leggi in materia di sicurezza, igiene e ambiente, i Sae sono predisposti inoltre per essere rimossi e recuperati quando non piu' necessari. E' previsto che le abitazioni siano dotate di impianto termico autonomo - costituito da una caldaia a condensazione e da radiatori in ghisa - e che siano fornite di arredi ed elettrodomestici. Per quanto riguarda la realizzazione delle Sae, l'ordinanza n. 394 del 19 settembre 2016 individua, quali soggetti attuatori, le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Le Regioni possono quindi decidere di avvalersi dell'accordo quadro sottoscritto dal Dipartimento con il Consorzio stipulando con quest'ultimo intese specifiche. L'ordinanza prescrive che i Comuni facciano una ricognizione dei fabbisogni del proprio territorio, considerando gli edifici situati nelle zone rosse o dichiarati inagibili. L'individuazione delle aree destinate a ospitare le Sae e' definita dalle Regioni d'intesa con i Comuni. Le Regioni - conclude la nota - provvedono all'esecuzione delle attivita' connesse alla realizzazione delle Sae e delle opere di urbanizzazione, concludendo appalti specifici. Per assicurare il monitoraggio e il coordinamento delle attivita' relative alla realizzazione delle Sae - oltre che delle strutture temporanee a uso pubblico - il Capo del Dipartimento della protezione civile ha individuato come soggetto attuatore Marco Guardabassi, dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. fonte com