City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Sabato 10 Settembre 2016 16:08

In Duomo lunedi' "Madonna delle Grazie"; festa mons. Giulietti per 25 anni di sacerdozio

(CIS) - Perugia set.- E' molto sentita da sempre a Perugia, la Festa della Madonna delle Grazie, protettrice della città e dell'Archidiocesi, che la Chiesa celebra nel giorno del Santissimo Nome di Maria, il 12 settembre, la cui venerata immagine (opera attribuita alla scuola del Perugino) è stata dipinta su una colonna della navata centrale della cattedrale di San Lorenzo. E' una festività che richiama ogni anno in Duomo numerosi fedeli, che lunedì 12 settembre, alle 18, si ritroveranno attorno al loro vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti per celebrare con lui i suoi primi 25 anni di ordinazione sacerdotale, che è avvenuta in San Lorenzo il 29 settembre 1991. Non è stato casuale per mons. Giulietti (nominato da Papa Francesco vescovo ausiliario di Perugia il 30 maggio 2014) scegliere questa ricorrenza mariana per condividere con i tanti amici e fedeli il suo giubileo sacerdotale, come spiega lui stesso nell'intervista pubblicata sul sito: www.lavoce.it. "Quando passo in cattedrale e mi fermo davanti alla bella immagine della Madonna delle Grazie – racconta nella intervista –, mi piace interpretare il "gesto delle mani" come una materna raccomandazione a fare bene e a non combinare guai".  segue

 

"Sono poi devoto della Madonna di Loreto, che è la vergine del "sì" ai progetti di Dio, anche quando si capiscono a fatica". Mons. Giulietti è stato ordinato sacerdote nel giorno in cui la Chiesa celebra la festa liturgica di san Michele Arcangelo, principe della Milizia Celeste. Alla domanda se "si sente un miliziano-difensore della Chiesa che papa Francesco esorta ad essere "in uscita"", risponde: "Mi piace l'immagine della Chiesa come popolo "militante", che prende parte con passione alle vicende del mondo. Papa Francesco ci incoraggia ad uscire dalle sagrestie fisiche e mentali in cui a volte ci chiudiamo per fare la nostra parte nella storia, per lasciarvi un'impronta di bene, come ha detto ai giovani a Cracovia. Il "miles" è uno che combatte: prima di tutto dentro se stesso, per divenire libero davvero, poi in opposizione al male che c'è in giro. Mai però contro le persone". Il vescovo ausiliare, nel tagliare il traguardo dei suoi primi 25 anni di sacerdozio, "confessa" che in questo quarto di secolo «non sono mancate le delusioni, gli errori. Penso però che questo faccia parte della storia di ognuno. La fedeltà alla propria vocazione - come accade anche nel matrimonio - fa strutturalmente i conti con l'esperienza del limite e con la crisi. Ma le crisi possono anche far crescere. Anzi, personalmente tendo più a ricordare gli insuccessi che le soddisfazioni, forse proprio perché ho imparato più in quei casi che quando tutto è filato liscio». abstract fonte com


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