"Sono poi devoto della Madonna di Loreto, che è la vergine del "sì" ai progetti di Dio, anche quando si capiscono a fatica". Mons. Giulietti è stato ordinato sacerdote nel giorno in cui la Chiesa celebra la festa liturgica di san Michele Arcangelo, principe della Milizia Celeste. Alla domanda se "si sente un miliziano-difensore della Chiesa che papa Francesco esorta ad essere "in uscita"", risponde: "Mi piace l'immagine della Chiesa come popolo "militante", che prende parte con passione alle vicende del mondo. Papa Francesco ci incoraggia ad uscire dalle sagrestie fisiche e mentali in cui a volte ci chiudiamo per fare la nostra parte nella storia, per lasciarvi un'impronta di bene, come ha detto ai giovani a Cracovia. Il "miles" è uno che combatte: prima di tutto dentro se stesso, per divenire libero davvero, poi in opposizione al male che c'è in giro. Mai però contro le persone". Il vescovo ausiliare, nel tagliare il traguardo dei suoi primi 25 anni di sacerdozio, "confessa" che in questo quarto di secolo «non sono mancate le delusioni, gli errori. Penso però che questo faccia parte della storia di ognuno. La fedeltà alla propria vocazione - come accade anche nel matrimonio - fa strutturalmente i conti con l'esperienza del limite e con la crisi. Ma le crisi possono anche far crescere. Anzi, personalmente tendo più a ricordare gli insuccessi che le soddisfazioni, forse proprio perché ho imparato più in quei casi che quando tutto è filato liscio». abstract fonte com