L’iniziativa, si incardina in un quadro più ampio, avviato su scala nazionale e regionale. “Il 23 aprile 2015 – spiega Felici – è stato sottoscritto un Protocollo d'Intesa, dalla durata triennale, tra Anci e Confcommercio-Imprese per l'Italia finalizzato alla sperimentazione congiunta di ‘nuove modalità e prassi urbanistiche’ così da frenare il ciclo economico depressivo responsabile dell’impoverimento delle città, in termini di servizi ai cittadini, e della riduzione delle imprese. Da esso – prosegue - è scaturito il Laboratorio (al quale partecipano tecnici, amministratori locali, rappresentanti di Anci e Confcommercio, rappresentanti qualificati delle città aderenti alla sperimentazione – ndr) che ha scelto come partner scientifico il Centro Reatino di ricerche di Ingegneria per la Tutela e la Valorizzazione dell'Ambiente e del Territorio (CRITEVAT) dell’Università La Sapienza, incaricato di elaborare Linee Guida applicabili alle città che aderiscono alla sperimentazione, per promuovere e normare negli atti di pianificazione urbanistica interventi di Rigenerazione Urbana e/o Territoriale. Quello che vorremmo per Taverne è proprio questo – ribadisce – l’indicazione di una strategia conseguente allo studio approfondito della situazione esistente”. In Umbria, oltre a Corciano, sono ‘enti sperimentatori’, Perugia, Terni e Narni; in Italia la rosa è composta da 57 città. Alla firma del Protocollo, in particolare, dovrà seguire un Piano d’Azione Locale, Comune per Comune, volto a dare indicazioni al Centro Ricerche per l’avvio dello studio sul campo. “Visto che abbiamo già individuato come zona su cui agire Taverne – prosegue Felici - avremmo potuto vederci per un incontro tecnico-operativo già il 15 settembre, ma il Centro Ricerche ha sede a Rieti e le conseguenze del sisma del 24 agosto hanno fatto giocoforza slittare i tempi e non è stato possibile ad oggi stabilire una data ulteriore”. Resta tuttavia la consapevolezza della validità del percorso adottato. “Dopo l’impegno per la riqualificazione dei centri storici e la cura che il Comune ha messo e mette nell’insediamento delle attività commerciali negli stessi – dice ancora l’assessore – si tratta di un altro tentativo per rilanciare e riqualificare anche altre aree che per la conformazione di Corciano non sono affatto periferiche ma sulle quali è giusto intervenire a scopo preventivo, visto che nella concezione di questo progetto e nella visione del dipartimento scientifico CRITEVAT sono definite periferie tutte le zone in via di degrado”.