(CIS) - Santa Maria degli Angeli ago - Papa Francesco era giunto in elicottero ad Assisi, attorno alle 15.30 prima dell'orario previsto, per un viaggio di poche ore alla citta' di San Francesco, per visitare la Porziuncola, luogo chiave dell'esperienza spirituale di San Francesco, nella basilica papale di Santa Maria degli Angeli, nell'ottocentesimo anniversario del "perdondo di Assisi" ottenuto da San Francesco per tutti coloro che, da allora, da mezzogiorno del primo agosto alla mezzanotte del 2 agosto visitino questo luogo. "Mi piace ricordare oggi, prima di tutto, le parole che, secondo un'antica tradizione, san Francesco pronuncio' proprio qui, davanti a tutto il popolo e ai vescovi: 'Voglio mandarvi tutti in paradiso!'" :lo ha detto Papa Francesco nella visita in Porziuncola, luogo chiave dell'esperienza spirituale di San Francesco. "Cosa poteva chiedere di piu' bello il Poverello di Assisi - ha aggiunto il Papa che ha scelto il nome di Francesco il poverello - se non il dono della salvezza, della vita eterna con Dio e della gioia senza fine, che Gesu' ci ha acquistato con la sua morte e risurrezione? Il paradiso, d'altronde, che cos'e' se non il mistero di amore che ci lega per sempre a Dio per contemplarlo senza fine?".segue
Il Mondo - ha detto ancora il Papa - ha bisogno di perdono; troppe persone covano odio, perche' sono incapaci di perdonare, mentre devono trovare la gioia di Perdonare. Chiediamo a San Francesco che interceda per noi perche' mai non rinunciamo ad essere umili e strumenti di misericordia. Possiamo pregare su questo, ognuno come se la sente - ha aggiunto il Pontefice -; frati, vescovi, vi invito ad andaer ai confessionali come faccio io, per essere a disposizione del Perdono. Fara' bene riceverlo oggi, qui, insieme. Che il Singore ci dia la Grazia di dire quella parola che il Padre non ci lasci finire, quella che ha detto al figlio prodigo: Perdono. Il perdono di Assisi si puo' chiedere in tutte le chiese francescane nel mondo, che e' occasione per rimettere nel mondo la Misericordia oggi, in un mondo dove c'e' troppo odio e rancore.
