E' quanto ha scritto il custode della basilcia padre Rosario Gugliotta, in occasione della visita del Papa, oggi. "La festa è speciale, quest'anno, per la ricorrenza dell'VIII Centenario dalla concessione dell'Indulgenza della Porziuncola. Un Giubileo del Perdono provvidenzialmente che segue l'Anno Santo della Misericordia indetto da Papa Francesco. Ed è proprio il nostro Papa a darci un motivo ulteriore di festa e di gioia, per il pellegrinaggio che ha voluto fare qui alla Porziuncola: evento che certamente, come sul nascere del Perdono, sottolinea lo stretto legame tra il Poverello di Assisi e la Chiesa tutta nella persona del Vescovo di Assisi e del Santo Padre. L'incredibile creatività e il rinnovamento di Francesco d'Assisi, sempre splendidamente coniugati con l'amorevole obbedienza alla Madre Chiesa. Conosciamo, da giorni ormai, il programma del pellegrinaggio del Santo Padre. Il primo momento, di una portata tale da potersi paragonare solo alla semplicità con cui si svolgerà, è il momento personale di preghiera in Porziuncola. A noi francescani, e a tutti i fedeli che in questi 800 anni hanno solcato la soglia della Porziuncola, la "porta della vita eterna" come è scritto sulla stessa, Papa Francesco indirettamente - prosegue lo scritto - ci dice di essere uno di noi, che prima di essere pastore, lui stesso fa parte del gregge salvato da Cristo, unico salvatore. Intendiamo rispettare quanto è possibile questo momento che il Papa giustamente vorrà vivere come una personalissima esperienza di grazia ... proprio come un fedele tra i fedeli. Con il secondo momento, la catechesi su un brano del Vangelo, vedremo Papa Francesco nella veste del pastore: ascolteremo il suo insegnamento, e ci auguriamo davvero che la sua capacità di arrivare al cuore di tanta gente, possa favorire l'accoglienza di una parola speciale che dalla Porziuncola si irradia nel mondo intero: perdono! Il perdono di Dio per l'uomo, ciascun uomo, e di conseguenza il perdono che l'uomo diventa capace di dare al fratello. Infine, un gesto di tenerezza, l'opera di misericordia a cui tende l'Indulgenza e tutta la vita cristiana, la visita ai nostri frati infermi ospitati nell'Infermeria provinciale. Anche questo momento vissuto in assoluta discrezione, senza telecamere o giornalisti al seguito. Un'attenzione verso i nostri confratelli che hanno servito il Regno come l'obbedienza aveva chiesto loro. Ora invece servono ancora al Regno con un'obbedienza diversa, un'accettazione pacifica di sorella infermità, sapendo che ogni nostro istante è nelle mani di Dio, Padre premuroso. Siamo certi che il Papa, come fanno tanti che frequentano l'Infermeria, frati e non, si affiderà alla preghiera dei nostri frati la cui intercessione è impreziosita dall'offerta della sofferenza". Il Papa dopo il raccoglimento privato nella chiesetta, piccola, racchiusa nella grande Basilica di Santa Maria degli Angeli nel 1500, ha salutato i vescovi dell'Umbria, e poi all'estero dinanzia ai fedeli, ha ascoltato la lettura della preghiera del Perdono di Assisi, diventato simbolo della salvezza per tutti. Letto il Vangelo di Matteo, a cui hanno fatto seguito le parole di Papa Francesco. "Voglio mandare tutti in paradiso" queste le parole del Santo Poverello. fonte com abstract