Nello stesso anno in cui il cardinale Bassetti fu ordinato sacerdote, il 1966, «ricorreva il settecentocinquantesimo anniversario della Porziuncola, in un clima in cui venivano messi in discussione aspetti della fede tra cui le indulgenze, Paolo VI – ricorda il porporato – volle sottolineare invece l'importanza del privilegio concesso alla piccola chiesa di Assisi con l'epistola Sacrosanta Portiunculae. L'indulgenza non è "una via più facile con la quale possiamo evitare la necessaria penitenza dei peccati", scriveva Papa Montini, ma essa è "piuttosto un sostegno, che i singoli fedeli, con umiltà, per nulla inconsapevoli della propria debolezza, trovano nel mistico corpo di Cristo". E auspicava che la Porziuncola fosse "veramente luogo sacro per conseguire il pieno perdono e la consolidata pace con Dio"». «Il perdono – evidenzia il cardinale Bassetti – è un bene inestimabile perché senza di esso non c'è riconciliazione, e senza riconciliazione vengono meno le basi di ogni comunità. Lo ha ribadito il Pontefice lo scorso 24 luglio. Il perdono è prima di tutto "quello che noi stessi riceviamo da Dio: soltanto la consapevolezza di essere peccatori perdonati dall'infinita misericordia divina può renderci capaci di compiere concreti gesti di riconciliazione fraterna". E "se una persona non si sente peccatore perdonato mai potrà fare un gesto di riconciliazione"». fonte com R.L.