(CIS) - Firenze, giu. - Tre presidenti di regione: Rossi, Toscana, Marini Umbria, Ceriscioli Marche; 3 presidenti di Regione, che a novembre del 2015 a Perugia avevano parlato della necessita' di "fare squadra, partendo dal basso e costruire una nuova casa dalle fondamenta". Fu lì, parlando scherzosamente con i giornalisti, che l'incontro fu ribattezzato il "patto del Sagrantino". Ora dall'annuncio si passa ai fatti. Lo scrive una nota su Regioni.it che con "questo primo accordo si istituisce un coordinamento politico e gruppi di lavoro tecnici che costituiscono l'embrione di quella regione in senso lato, nei numeri più europea di quanto siano oggi la maggior parte delle regioni italiane, capace di affrontare meglio i problemi comuni, i nodi della mobilità e trasporti, guadagnare migliori economie di scala e contare anche di più in Europa: un'alleanza, una gestione 'associata' di politiche e servizi oggi e domani forse qualcosa in più. Un doppio percorso, "con una riforma prima sostanziale – come fu chiarito a Perugia – e solo domani magari istituzionale", dal momento che in Italia si discute effettivamente di rivedere alcuni confini regionali." Ed e' proprio il presidente della Toscana Rossi ad annunciare che la Toscana il "patto a tre lo vuole". La firma vera e propria ci sarà probabilmente tra dieci giorni a Bruxelles, quando, con l'occasione, sarà annunciata anche la 'fusione' dei tre uffici di rappresentanza (Umbria Toscana,Marche), che già coabitano nello stesso palazzo di Rond Schuman e chiamati in futuro a lavorare ancor più gomito a gomito.segue
Non si parla ancora di macroregione, ma gli osservatori politici locali, sia toscani che umbri, vedono nel'accordo la premessa per una "aggregazione" cosi' da tagliare dove c'e' da tagliare, investire la dove necessita'. Per l'Umbria che e' la regione piu' piccola (circa 900mila abitanti) e' tutto di guadagnato anche perche' le due regioni (Toscana e Marche) hanno infrastrutture ed in particolare hanno il mare (turismo quindi estivo con numeri veri) e porti ed aeroporti. La Toscana con Firenze e Pisa punta al raddoppio dei suoi passeggeri. L'Umbria ha da offrire la "generosita' delle sue genti come da messaggio francescano", la voglia di fare, le sue bellezze paesaggistiche, l'arte e l'enogastronomia di pregio. Tanto per citare un vitigno, l'accordo tra i tre presidenti, nel novembre dello scorso anno, venne alla luce in un incontro definito scherzosamente, "patto del Sagrantino" appunto. Un primo passo, ma c'e' bisogno di una accelerazione. I benefici potrebbero esserci certamente anche per l'aeroporto San Francesco di Assisi (terzo scalo della Toscana allargata?) una infrastruttura che potrebbe essere integrata alla ferrovia ad alta velocita', con la nuova probabile stazione al confine con il territorio aretino.