(CIS) - Perugia ott. - Il consigliere regionale Andrea Liberati (Movimento 5 Stelle) ha criticato il nuovo Piano dei trasporti, che "cancella di fatto la ex Ferrovia centrale umbra". Per Liberati manca "una incisiva visione strategico-logistica", le coppie di treni tra Perugia e Terni passeranno da dieci a tre, nonostante i milioni di euro spesi per l'elettrificazione di una linea su cui viaggia un solo elettrotreno. Liberati in una nota evidenzia che "saranno fortemente ridotte le coppie di treni tra Perugia e Terni e inoltre, su questa tratta, la ferrovia rimarrà sbarrata per circa 90 giorni su 365, mentre tra Perugia e Ponte San Giovanni saranno almeno 60 i giorni di interdizione: sono i prodromi della chiusura definitiva denuncia M5S. Come per la Spoleto-Norcia: la stessa solita politica dei rami secchi, mezzo secolo dopo. In questo modo si perderà un asset che, dopo esser stato de-elettrificato, fu poi ri-elettrificato a suon di miliardi di vecchie lire, senza che tuttavia un solo elettrotreno ancor oggi, dopo 20 anni, lo attraversi: nonostante tanta cattiva politica, la ex FCU è riuscita finora a sopravvivere. "Oggi rintoccano però le campane a morto: a cosa servono le si chiede Liberati (M5S) le Regioni se non riescono a difendere nemmeno servizi essenziali come questi?". segue
Secondo le carte, nei prossimi anni, "i treni che rimarranno sulla ex FCU sfrecceranno alla paurosa velocità commerciale di ben 60 chilometri orari, ossia appena 15/20 chilometri orari in più rispetto a 100 anni fa. Il tutto mentre le auto, secondo i dati snocciolati dagli esperti, percorrono la contigua E/45 a circa 120 chilometri orari, velocità oltre Codice, salvo arrivare all'imbuto-nodo di Perugia, dove nelle ore di punta si scende anche a 25 chilometri orari". Per Andrea Liberati "la mancanza di investimenti seri sull'ex FCU e la grave carenza di manutenzione programmata minima, cosi' come l'assenza di un piano merci regionale e di piastre logistiche connesse al ferro; un raddoppio Perugia S.Anna-Pallotta non ancora operativo; i milioni e milioni di euro gettati sulla lucrosa quanto inutile ramificazione Umbertide-Pierantonio e sulla Terni-Cesi; i treni a trazione elettrica inutilizzati, acquistati e subito dopo ovviamente bloccati; tutto questo quadro conduce l'Umbria verso un nuovo isolamento ferroviario, ma anche stradale, giacché l'utenza, deprivata degli amati binari, dovrà riversarsi in massa sulle arterie esistenti. fonte com abstract