L'inspiegabile volontà dell'Ente di chiudere la testata si era già manifestata a fine giugno scorso (fanno fede le due lettere inviate il 2 luglio e il 9 luglio da ASU, GUS e ODG dell'Umbria con la richiesta di incontro, mai avvenuta), in occasione del cambio della Direzione responsabile a seguito del pensionamento del precedente Direttore, poi superata. La decisione di "fermare" la testata, comporta grave e immotivato nocumento ai giornalisti, che da anni operano per la Provincia di Perugia e che si troverebbero in difficoltà anche in relazione ad eventuali casi di mobilità come previsto dal Decreto Madia. Inoltre la Provincia vedrebbe spegnersi, proprio in questo momento così difficile e complesso per l'ente e per i suoi dipendenti, una finestra informativa di grande importanza per la comunità tutta, per gli stessi dipendenti e in relazione al rilevante servizio che l'ufficio stampa dell'Ente sta svolgendo per i Comuni. Ai giornalisti, infatti, in mancanza di una testata (perché sospesa), non potrà essere chiesto di fare informazione e quindi di redigere comunicati stampa riducendo così la Provincia al silenzio. Tutto questo rischia inoltre di precarizzare dipendenti giornalisti regolarmente iscritti all'Ordine che, stante anche il loro livello professionale (CAT C, peraltro non adeguato neanche rispetto a quanto prevede la legge 150/2000), rischierebbero in questa situazione di confusione di esser assegnati ad altre mansioni. Si tratterebbe quindi per questi colleghi di una ulteriore, immotivata penalizzazione, che andrebbe ad aggiungersi alla situazione di grande precarietà e preoccupazione per il futuro lavorativo che condividono con gli altri dipendenti della Provincia di Perugia e di altre Province italiane. fonte com