City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Mercoledì 09 Settembre 2015 18:47

Beni culturali: Franceschini a Urbino, "Italia come museo diffuso"

(CIS) - Urbino, set.- E' stato firmato oggi ad Urbino, nella ex sala consiliare del Comune, un protocollo di intesa tra il ministro ai Beni e Attività Culturali, Dario Franceschini, la Regione Marche, i Comuni di Urbino, Pesaro e Fano - rispettivamente rappresentati dai sindaci Maurizio Gambini, Matteo Ricci e Massimo Seri- per sancire la realizzazione e il sostegno di un progetto strategico di valorizzazione integrata del patrimonio culturale e di rilancio del turismo delle tre città. La Regione era rappresentata dall'assessore al Turismo e Cultura, Moreno Pieroni che dopo aver ringraziato il Ministro per la visita, ha commentato la sottoscrizione del documento affermando che "la presenza del ministro Franceschini nelle Marche, testimonia ancora una volta la capacità innovatrice e progettuale della regione, il potere di attrattiva dei territori a livello nazionale. La firma di questo accordo rappresenta un esempio di sinergia tra Enti locali, Regione e Stato con una significativa valenza turistico-culturale che vogliamo estendere a tutto il territorio regionale. Un modello sperimentale da seguire per diffondere una buona prassi e sviluppare progetti che vadano nella direzione della destagionalizzazione dell'offerta, della sempre più stretta connessione tra turismo e cultura". segue

Il ministro Franceschini dopo aver premesso di sentire un forte legame con le Marche (in particolare con la terra pesarese per aver trascorso le estati dell'infanzia a Gabicce Monte) e di conoscere la ricchezza del patrimonio artistico e culturale della nostra regione ha detto che  "il  protocollo  è in linea con i principi di fondo che ispirano il lavoro del Ministero ai Beni e Attività culturali con delega al Turismo. Separare Turismo e Cultura è ormai difficile, anzi è fondamentale far funzionare i Beni Culturali per attrarre flussi turistici. Ma che sia un turismo sostenibile in grado di conciliarsi con le fragilità dei nostri siti archeologici o dei nostri borghi storici attraverso politiche integrate. Occorre un'offerta integrata nella logica del coordinamento tra servizi, orari, attività, bigliettazione e bisogna farlo come "pezzi" della Repubblica, coniugando le autonomie ma integrando nell'offerta e nella fruizione le singole strutture museali locali con quelle statali. Occorre puntare - ha concluso - sull'Italia come unico Museo diffuso, questa è la nostra forza, valorizzando le potenzialità di crescita di tutti i territori, richiamando flussi di visitatori e quindi di turisti non solo nelle città d'arte o nei grandi musei nazionali, ma nei mille altri luoghi che hanno enorme capacità attrattiva." fonte com


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