La stessa politica che, a partire dall'estate 2011, secondo la Corte ''ha dovuto fare affidamento su consistenti aumenti di imposte, nonostante le condizioni in cui versava l'economia''. Tirando le somme degli ultimi 5 anni, Giampaolino ha dunque rilevato come ''la mancata crescita nominale del Pil'' abbia gia' ''superato i 230 miliardi'', mentre ''il consuntivo di legislatura ha mancato il conseguimento del programmato pareggio di bilancio per 50 miliardi''. Per questo i magistrati contabili hanno lanciato a Bruxelles un appello alla crescita: ''All'Italia serve crescere, servono stimoli. Non deroghe per spendere di piu'''.
Corte Conti: basta austerity, la crisi ci e' costata 230 miliardi
(ASCA) - Roma, mag - Le politiche di austerity adottate sono state una ''concausa rilevante dell'avvitamento verso la recessione''. Ora dall'Europa servono ''riforme'' e ''stimoli'' per la ''crescita, non deroghe per spendere di piu''', anche perche' dal 2009 al 2013 la crisi all'Italia e' costata circa ''230 miliardi di euro''. E' quanto espresso dal presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino e contenuto nel rapporto annuale sul coordinamento della finanza pubblica presentato oggi a Palazzo Giustiniani. Una relazione che critica i pesanti tagli imposti dall'Ue e, al contempo, apprezza i primi provvedimenti del governo Letta: misure che ''sembrano proporre un primo tentativo di operare in discontinuita' da una politica di bilancio''. segue