Mercoledì 16 Gennaio 2013 17:07

Crisi: imprenditore umbro scrive a vertici istituzioni, 'serve condono per salvare economia'

(CIS) - Perugia, 16 gen - Per evitare il collasso che stiamo vivendo serve un condono, perseguendo comunque i grandi evasori; da oggi in poi, per quelli che evadono, azioni dure, anzi durissime. Solo cosi' l'economia potra' ripartire, se riuscira' a far spendere denari che oggi si ha paura di spendere per il timore di essere inquisiti. Ecco il crollo di auto, immobili, abbigliamento, materiale per l'edilizia, alimentari e camper. E' questo uno dei passi di una lunga lettera che Franco Belia, imprenditore del settore turismo all'aria aperta, noto come concessionaria camper dell'Umbria, ha voluto inviare ai vertici delle istituzioni.

L'imprenditore si e' rivolto a tutti, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al presidente del consiglio Mario Monti, ai segretari del Pd Bersani, del Pdl Alfano e dell'Udc Casini. Lo aveva fatto in passato inviando analoga lettera a Berlusconi. Una lettera in cui si evidenziano le storture in molti ambiti, convinto "che ognuno deve fare la propria parte: dai lavoratori, alle imprese, al Governo e sindacati per superare la crisi in una nazionale che con il suo popolo deve tornare ad essere nazionalista, come lo sono i francesi e tedeschi, cosi' acquistare solo prodotti made in Italy". La lettera di Belia, propone vari correttivi, tra cui quello degli sgravi Inps, Inail, Irap, e quant'altro in un "accordo impresa, Governo, lavoratori". Sottolinea che per gli imprenditori che manterranno i posti di lavoro senza ricorrere alla Cassa integrazione (da me non condivisa - ha scritto - perche' demotiva il lavoratore) ci devono essere incentivi, mentre per il lavoratore che rimane senza lavoro, ci sia "un assegno sociale per 3 mesi, spingendolo a cercare una nuova occupazione". La lettera indirizzata ai vertici delle istituzioni e partiti, in cui Belia si riconosce su alcune misure adottate dal governo dei tecnici (a Napolitano, chiede che si facciano le riforme, con sacrifici anche dall'alto), fornisce vari nominativi di personaggi con lauti "stipendi" o "Trf milionari", inaccettabili. Cita 12 punti programmatici: dalla riorganizzazione del Pubblico impiego, alla riduzione dei costi della politica, a quella di auto blu e voli di stato, al sistema giudizio moderno e rapido, una magistratura non politicizzata, la battaglia contro gli spacciatori di droga, a quella sull'evasione fiscale (portare tutto in detrazione, solo cosi' - dice - si potra' eliminare) sino alla formazione di macroregioni e ad una riorganizzazione delle forze dell'ordine, marina e aeronautica. La lettra si chiude con un "Rimettiamo le ali all'Italia".

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