"Volendo fare una battaglia in questo senso peraltro sacrosanta – sottolinea – aveva senso colpire realmente gli sprechi accumulati in tanti anni di gestione non oculata delle risorse collettive, mentre non ha senso partire dal 'sacrificio' delle Province che, in questo caso diventano veri e propri 'capri espiatori' di una politica che ha teso sempre a non colpire i luoghi dello spreco". "Se le Province sono inutili – sostiene Ferrante – e devono diventare un ente di secondo livello, allora si abbia il coraggio istituzionale e si scelga la strada dell'abrogazione di questi Enti". "Non si può fare che la mia ragazza è solo un po' incinta!". Con una battuta il Senatore rimarca come la situazione che si delineando richi di portare ad un caos istituzionale. Ferrante evidenzia anche che si verrebbero a creare situazioni particolari, veri 'paradossi', come nel caso dell'Umbria dove prenderebbe corpo una 'monoprovincia'. "O il decreto cambia radicalmente e se ne rivedono i principi fondativi – è la riflessione conclusiva - oppure il Governo si dovrà assumere la responsabilità di andare avanti senza l'appoggio dei Parlamentari".