City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Venerdì 12 Ottobre 2012 10:41

Scuola: studenti tornano in piazza; e' nuovo '68?

(ASCA) - Roma, 12 ott - Roma, Napoli, Milano, Torino, Bari ma non solo: in oltre 90 citta' italiane oggi studentesse e studenti tornano in piazza ''pronti a rivendicare diritti e a difendere il proprio futuro'' e ''per manifestare contro la svendita della scuola pubblica e la distruzione dell'universita'''.

''Siamo in piazza oggi - spiega Roberto Campanelli coordinatore nazionale dell'Unione degli studenti - per manifestare la nostra totale contrarieta' al Pdl 953 (ex- Aprea) che eliminerebbe le rappresentanze studentesche dai consigli d'istituto, limitando gli spazi di democrazia gia' ampiamente ridotti nelle scuole negli ultimi anni e permetterebbe ai privati di entrare nelle nostre scuole come sta accadendo in universita' a seguito dell'approvazione nel 2010 della legge Gelmini''. ''Oggi sono presenti anche molti studenti universitari - dichiara Luca Spadon, portavoce nazionale di Link Coordinamento universitario - per dimostrare a questo governo che gli studenti non sono disponibili a fare dei passi indietro sui temi della conoscenza e per ribadire con forza la nostra contrarieta' all'aumento delle tasse per i fuori corso voluta dal ministro Profumo e alla diminuzione dei fondi sul diritto allo studio, provvedimenti drammatici questi che non permetteranno a tanti giovani di iscriversi all'universita'''. In piazza anche la Rete degli Studenti Medi che hanno iniziato la giornata con un blitz davanti alla sede romana del Parlamento Europeo: ''Stamattina abbiamo dato la sveglia a questo governo sotto alla sede del Parlamento Europeo per chiedere che la nostra scuola entri veramente in Europa''. ''Le nostre scuole cadono a pezzi, viviamo in una condizione di assenza di una legge nazionale sul diritto allo studio che permetta realmente a tutte e tutti di poter andare a scuola, il nostro sistema didattico e' preistorico, nessun tipo di innovazione e' arrivata negli ultimi venti anni nelle nostre scuole, non esiste un sistema di servizi per gli studenti, i nostri programmi scolastici sono fermi da sessanta anni, la rappresentanza studentesca continua a subire attacchi. Non siamo piu' disposti a sopportare questa situazione'' tuona Daniele Lanni, Portavoce Nazionale della Rete degli Studenti Medi. ''Quello che chiediamo e proponiamo e' di trovare immediatamente dei fondi per risanare la condizione dei nostri edifici scolastici - spiega - di elaborare e discutere immediatamente con gli studenti una legge nazionale sul diritto allo studio, di rivoluzionare la proposta di legge Aprea per dare maggiori spazi di democrazia agli studenti. Noi le nostre proposte le abbiamo fatte al Governo da mesi, attendiamo risposte''.


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