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Martedì 21 Febbraio 2012 09:42

Eurogruppo: l'accordo e' fatto. Ora avanti In primo piano

(ASCA/CIS) - Bruxelles 21 feb. - ''Abbiamo raggiunto un accordo'', ha esordito il presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Junker, entrando in sala stampa al termine della lunga riunione. ''Innanzitutto buongiorno'', ha detto dal palco, a sottolineare come si sia fatto piu' tardi del previsto. ''Al termine di un riunione di credo 13-14 ore, i paesi dell'Eurozona e il Fondo monetario internazionale hanno raggiunto un accordo per un programma finanziario addizionale di circa 130 miliardi di euro da qui al 2014'', ha quindi annunciato Junker. E' il messaggio che tutti attendevano, paesi dell'Unione e soprattutto mercati. Non a caso Junker ha tenuto a sottolineare che l'accordo ''garantisce la tenuta della Grecia nell'euro e le da' il tempo di tornare su un percorso di crescita sostenibile, garantendo la credibilita' della zona euro nel suo complesso''. segue

Per la Grecia, infatti, inizia ''un cammino discendente che arrivera' al 120,5% del Pil nel 2020'', ha scandito Junker. Per avere la certezza che si procedera' lungo questa strada ''la Commissione europea rafforzera' la propria task force in Grecia, specie ad Atene, per assicurare il rispetto delle nuove regole''. Lo stesso faranno Ue-Bce-Fmi, ha aggiunto Junker. ''La Troika rafforzera' la sua presenza ad Atene'', si e' limitato a dire il presidente dell'Eurogruppo. E' toccato ad Olli Rehn, commissario europeo per gli Affari economici e monetari, precisare che la Troika ''rendera' permanente la sua presenza ad Atene per sorvegliare l'applicazione del secondo programma''. Sul fronte bancario passa la proposta della Bce di ridistribuire eventuali guadagni sul suo portafoglio di titoli greci alle banche centrali nazionali. Anche per questo il presidente dell'Eurotower, Mario Draghi, ha parlato di ''accordo molto buono'' lasciando la sede del Consiglio europeo. Per quanto riguarda il settore dei privati, i paesi riuniti a Bruxelles hanno intanto stabilito un'ulteriore riduzione del valore nominale del valore dei titoli detenuti dai privati, fissato al 53.5%. In conferenza stampa Junker ha inoltre anticipato che la Grecia ''lancera' un'offerta di scambio di titoli di stato nei prossimi giorni'', e come Eurogruppo ''ci aspettiamo un'alta partecipazione''. L'Europa tira dunque un sospiro di sollievo: il default della Grecia e' scongiurato e con esso anche la crisi dell'euro. Quello raggiunto e' ''un ottimo risultato per la Grecia, per l'Europa e per speriamo per i mercati'', ha commentato il presidente del Consiglio e ministro dell'Economia, Mario Monti. Il premier ellenico, Lucas Papademos, si e' detto ''molto soddisfatto''. Ancora pochi dettagli da mettere a punto, ma l'intesa c'e'. Su questo stesso programma manca da capire come partecipera' l'Fmi. ''Il board decidera' a marzo'', ha scandito il diretto del Fondo monetario internazionale lasciando il palazzo. Sempre a marzo, poi, si decidera' su un eventuale aumento delle risorse finanziarie dell'Esfm, il fondo salva stati che dovra' essere rimpiazzato dall'Esm. Junker ha spiegato che nel corso dell'Eurogruppo ''senza fine' si e' discusso anche di questo. ''Mi auguro che gli stati accrescano le disponibilita' di tale fondo''. Il tema sara' comunque oggetto della riunione del Consiglio europeo di inizio marzo.

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