City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Mercoledì 18 Gennaio 2012 18:22

La politica che digitalizza la realtà In primo piano

dal blog di Domenico Barrila' - I veri guasti del passaggio di una cultura dalle stanze del potere sovente sono invisibili, per questo si impiegano decenni prima di riuscire a portarli alla luce. Guardare sotto il tappeto è difficile, lo faceva il grande Toscanini quando affrontava il lavoro filologico sulla partitura. Così almeno sosteneva il musicologo Rodolfo Celletti, autore di recensioni talvolta persino più belle delle stesse opere cui si riferivano. Meglio guardare in fretta, sotto il tappeto, vista la velocità con cui la mente si resetta, analizzare il pulviscolo che vi si annida.

Potremmo scoprire che stavolta sono state violate le stesse regole che governano la percezione della realtà, le fondamenta di quei processi elementari che ci consentono di attribuire delle qualità, grossolanamente, ai fenomeni che passano sotto i nostri sensi. Un processo che apprendiamo da bambini e che all'inizio ci spinge a dividere le cose in buone e cattive, bianche e nere. Non ci sono sfumature, ma poi, crescendo impariamo a inserire i chiaroscuri, approssimando meglio il giudizio alla realtà dei fatti. Così funzionava, per sommi capi, l'interazione con i fenomeni. Oggi non più. L'immagine, anche quella mentale, non è più formata da pennellate visibili e dunque criticabili, ma è sommersa, scomposta in una miriade di punti che si moltiplicano a ogni tacca di progresso (talvolta da una settimana con l'altra). Una crescita esaltante e al contempo insidiosissima, poiché basta agire su uno di quei puntini o su un piccolo gruppo di essi, che si avvicinano sempre più alla scala delle particelle elementari, per falsificare a piacere, aggirando lo spirito critico del percettore. In tali condizioni, scegliere di farsi guidare da soggetti abili nell'uso dei grandi mezzi di comunicazione, quindi incapaci di intervenire sulla realtà ma abilissimi a manipolare i processi di selezione della medesima (così microscopicamente scomposta), attraverso pensieri, parole, opere e omissioni, significa una serie di cose preoccupanti. In particolare che il manovratore, mediante un colpo di mouse o con delle parola in codice, può agire sulla parte più plastica della personalità, quella emozionale, trasformando un malfattore in perseguitato e un eroe in una velleitaria, patetica, caricatura. In parlamento e fuori.


camera
Social Forum

Facebook_suiciditwitter_iconyoutube6349214

Questo sito utilizza i cookies per migliore la tua esperienza di navigazione. I Cookies utilizzati sono limitati alle operazioni essenziali del sito. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

I accept cookies from this site.

EU Cookie Directive Module Information