''Abbiamo scelto un percorso particolare, un modello sperimentale, per costruire le misure ed i provvedimenti delle politiche di genere dell'Umbria. Non solo azioni di governo - ha sottolineato - ma la volonta' di realizzare una dimensione culturale che ci possa consentire di costruire un filo simbolico su cui ancorare le diverse politiche. Da qui - ha spiegato - il supporto del Comitato scientifico che abbiamo appositamente costituito per mettere in relazione i diversi soggetti istituzionali che possono aiutarci ad attuare concrete azioni sul territorio''. La Presidente ha evidenziato che al centro di questo terzo incontro tematico e' ''la violenza, volutamente delimitando il campo alla violenza maschile sulle donne, con l'obiettivo di arrivare alla definizione di specifici provvedimenti di carattere normativo e legislativo, nonche' creare i presupposti necessari ad una buona qualita' della vita degli uomini e delle donne di questa regione''. Marini ha rivendicato per la Regione ''un ruolo da protagonista nell'attuazione delle politiche comunitarie sul territorio, anche sul fronte delle misure da realizzare per ridurre la violenza sulle donne, perche' questo contribuisce alla crescita delle donne in campo economico e occupazionale''. ''Intendiamo lavorare per rafforzare la capacita' delle donne a non farsi maltrattare - ha concluso - non e' infatti sufficiente costruire servizi ed azioni preventive. Bisogna investire soprattutto nelle giovani generazioni, per rendere le donne piu' forti''.