E' stata fatta una perizia che ha stabilito che quel dna non e' di Sollecito. Certo, e' una verita' processuale ma dimostra che lui non c'era. E' chiaro che in astratto mai nessuno al mondo, salvo l'interessato, potra' sapere la verita' sostanziale. Ma io in questo caso mi sono convinta di sapere anche le verita' sostanziale. Non sempre avviene, ma stavolta io veramente avevo raggiunto il convincimento della sua innocenza''. Infine una replica a chi dice che la condanna a Rudy Guede per ''concorso in omicidio'' debba necessariamente portare a individuare altri colpevoli: ''Guede e' andato a sentenza quando c'era ancora in piedi l'accusa di Amanda e Raffaele - ha detto Bongiorno -. Si dice 'concorso' perche' mancava il processo su di noi. Ma non c'e' nessuno che necessariamente puo' pensare che sia un omicidio commesso da tre persone. C'e' una stanza, ci sono tracce solo di Guede e non ci sono tracce di Raffaele e Amanda. E' chiaro che c'era la prova per una persona, poi si e' verificato se c'erano anche gli altri due. Ora, siccome non ci sono gli altri due non e' che si devono cercare oppure che necessariamente devono essere state tre o quattro persone''.