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Venerdì 16 Settembre 2011 11:59

BERLUSCONI: BRACCIO DI FERRO CON I GIUDICI SUL CASO TARANTINI In primo piano

(ASCA) - Roma, 16 set - Silvio Berlusconi non ha intenzione di accogliere l'invito a una audizione con i giudici di Napoli che indagano sul ''caso Tarantini-Lavitola''. Nessuna delle quattro date offerte al premier sono state finora accolte. Martedi' 20 settembre Berlusconi partira' inoltre per New York, dove partecipera' alla Conferenza internazionale sulla Libia promossa dall'Onu. Secondo la difesa di Berlusconi, la Procura competente a indagare sulla presunta estorsione al premier e' quella di Roma. L'avvocato Niccolo' Ghedini ha infatti inviato ai pm di Napoli una memoria difensiva nella quale illustra i motivi per i quali, a suo giudizio, gli atti dovrebbero essere trasmessi alla Procura di Roma. E' stata nel frattempo respinta la richiesta della difesa che proponeva che Berlusconi fosse ascoltato dai giudici come ''indagato'' e non come persona informata dei fatti e parte lesa nell'inchiesta. Ipotesi che avrebbe permesso al presidente del Consiglio di avvalersi della facolta' di non rispondere. Resta intanto inflessibile la posizione dei giudici di Napoli, secondo i quali la memoria difensiva inviata da Berlusconi nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta estorsione al premier di cui sono accusati Gianpaolo Tarantini e Valter Lavitola non e' sufficiente a evitare l'audizione con i magistrati.

 

Il premier, nella sua memoria, conferma la propria versione dei fatti: il denaro dato a Tarantini attraverso la mediazione di Lavitola serviva ad aiutare una famiglia in grave difficolta'. Dagli incartamenti depositati a conclusione delle indagini preliminari (sono oltre 100 mila le conversazioni telefoniche e ambientali effettuate fino all'estate del 2009) si apprende che sono otto le persone indagate nell'inchiesta della procura di Bari sulle escort che l'imprenditore Tarantini avrebbe portato nelle residenze di Berlusconi tra il 2008 e il 2009. Tra queste, accusate di associazione per delinquere, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, ci sono: Sabina Began, i fratelli Claudio e Gianpaolo Tarantini, l'avvocato Salvatore Castellaneta e Massimiliano Verdoscia (quest'ultimo e' stato gia' condannato dal tribunale di Bari a quattro anni e quattro mesi per i cosiddetti ''coca party'' organizzati da Tarantini in Sardegna). Secondo le indagini, sono almeno trenta le ragazze condotte da Tarantini nelle residenze del presidente del Consiglio. Began, in particolare, avrebbe portato a palazzo Grazioli tre ragazze tra il 30 agosto e il 6 settembre del 2008 di cui almeno una si sarebbe prostituita con Berlusconi. C'e anche Manuela Arcuri tra le donne che Tarantini voleva far prostituire. Dell'attrice si parla in due capi di imputazione. Uno riguarda il solo Tarantini per un episodio del 10 dicembre 2008: secondo i magistrati, avrebbe cercato di indurre Arcuri ''a prostituirsi in favore di Silvio Berlusconi, promettendole che egli l'avrebbe favorita per la conduzione del festival di Sanremo, non riuscendo a portare a termine il suo proposito a causa del rifiuto opposto della stessa''. Gli avvocati di Berlusconi, in una nota, controbattono: ''Le prospettazioni accusatorie contenute nel capo di imputazioni per la vicenda di Bari, non solo vedono totalmente estraneo il presidente Berlusconi ma dimostrano la sua completa non conoscenza circa l'asserito comportamento del Tarantini e dei suoi coindagati. Del tutto infondate invece appaiono le ricostruzioni delle serate, che erano soltanto riunioni conviviali, come piu' volte affermato dalle stesse protagoniste''. Associazione per delinquere e' invece l'accusa per altri quattro indagati, compreso Tarantini. Tra questi: Sandro Frisullo, ex vicepresidente della Regione Puglia eletto nelle liste del Pd; Salvatore Cetrangolo, dirigente della Finmeccanica che ha annunciato le dimissioni da questa associazione imprenditoriale. Specificano i giudici che Tarantini e soci avevano come finalita' quella di ''ottenere incarichi istituzionali, rapporti di tipo affaristico con i vertici della Protezione civile, di Finmeccanica spa, di societa' a quest'ultima collegate''. Tarantini, in particolare, secondo i pm, ''voleva consolidare il rapporto con Silvio Berlusconi (avviato nell'estate del 2008)''. A questo proposito, Guido Bertolaso, ex capo della Protezione civile, precisa in una nota: ''Sfido chiunque a trovare nelle centomila intercettazioni dell'inchiesta di Bari traccia di un mio intervento per favorire Tarantini o persone a lui vicine. Se qualcuno trovasse tra le telefonate un mio coinvolgimento di questo tipo, sono pronto ad autoaccusarmi come il peggior bandito d'Italia''.


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