City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Giovedì 07 Luglio 2011 10:03

TERREMOTO 1997 - SEQUESTRATO BORGO GIOVE, LE REAZIONI

(UMBRIA JOURNAL) - Giove (Tr), 7 luglio - "Dopo 14 anni di sofferenze, silenzi, porte sbattute in faccia, finalmente la verità sta venendo a galla". E' questa la reazione degli abitanti del piccolo borgo di Giove di Valtopina, in provincia di Perugia, colpito dal terremoto del 1997. Qui la gente vive ancora in questi containters. Sono pochi, in realtà, molti si sono ormai trasferiti altrove, e sono disillusi e sfiduciati per il futuro. Ora, dopo il sequestrodell'intero borgo per irregolarità nella ricostruzione, di dividono tra chi tira un sospiro di sollievo e chi lo percepisce come l'ennesimo ostacolo, un ulteriore allontanamento da quel giorno in cui potranno fare rientro nelle loro case. Gli abitanti, qui, è da anni che contestano le irregolarità dei lavori: "ce ne siamo accorti subito - dicono - e subito abbiamo cominciato a denunciarlo, ma siamo stati ostacolati e non ascoltati. Ci sono voluti anni perché qualcosa cominciasse a muoversi.

Le voci degli abitanti intervistati dai microfoni di TeF Channel:

"Sono 14 anni finiti - dice una donna abitante di Giove -, adesso hanno sequestrato le case e quello che dicevano noi è la verità. I lavori non stati fatti a norma, dovevano fare i lavori per bene, antisismici e invece..."

"Siamo stati abbandonati dalle istituzioni - sono le parole di un anziano di Giove - siamo venuti a vivere nei container e ci viviamo da 14 anni, la ditta ha sempre sbagliato a fare i lavori e siamo rimasti qui". Speravamo che questa situazione potesse essere svolta nei migliori dei modi - sostiene un'anziana del luogo -, hanno fatto i lavori male e la colpa e dell'ingegnere. I muratori non sanno lavorare e noi restiamo qui, non sappiamo dove andare"

Ecco come appare il borgo di Giove: una città fantasma. I sigilli della Guardia di Finanza sono stati apposti ovunque, tutto è sotto sequestro. Dalle 55 abitazioni ai vicoli alla piazzetta. E questa è l'area a due passi dal borgo, adibita a discarica abusiva, sequestrata dai militari della Guardia di Finanza di Foligno nei primi mesi del 2009, nella quale sono stati trovati anche rifiuti pericolosi, con la conseguente denuncia di quattro persone per violazioni alle norme ambientali e penali. Ma c'è un altro aspetto che è emerso da questa vicenda: recentemente ai pochi abitanti rimasti a vivere nei containers il comune aveva proposto il trasferimento negli alloggi di edilizia popolare, ma gli abitanti hanno preferito non andare. "Hanno preferito restare nel campo container per non lasciare il luogo in cui sono nati e in cui hanno trascorso la loro vita, li comprendiamo" E' stata questa la risposta ufficiale dell'amministrazione comunale, apparsa sui giornali".

"La regione dell'Umbria è stata invitata infinite volte a venire a verificare questa situazione e non si è mai degnata di farlo - dice Valentina Armillei - Comitato "per Giove" - anzi la Presidente uscente, la Lorenzetti, ha minacciato di querelare me e gli altri giornalisti come colore che volevano strumentalizzare politicamente questa vicenda. Hanno sempre dichiarato che non era vero niente così come il comune di Valtopina. Leggere stamattina che lo stesso comune di Valtopina si voglia costituire parte civile in una vicenda simile mi fa letteralmente rabbrividire. Loro non sono mai stati dalla nostra parte. Non hanno mai difeso i nostri interessi e non hanno mai tutelato questo persone che vivono in un container di latta di 6 metri da 14 anni. Non è assolutamente vero che loro abitano qui per una loro libera scelta - conclude -. Sono stati anche ingannati dal sindaco stesso che gli aveva fatto firmare un foglio per darli la casetta di legno e invece più tardi sono venuti a scoprire che era un modulo di rinuncia alla casetta di legno. Questo è veramente scandaloso..."


camera
Social Forum

Facebook_suiciditwitter_iconyoutube6349214

Questo sito utilizza i cookies per migliore la tua esperienza di navigazione. I Cookies utilizzati sono limitati alle operazioni essenziali del sito. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

I accept cookies from this site.

EU Cookie Directive Module Information